La partita delle stelle
Qualche mese fa, il portale della Pallacanestro Vicenza titolava: “È ufficiale l’arrivo in biancorosso di Giovanni Gasparin, play-guardia di 190 cm, classe 1991. Insieme ad Alessandro Panni, Alberto Chiumenti e Gabriele Benetti è uno dei grandi vicentini del basket che si sono affermati negli ultimi anni nel panorama nazionale della serie A.”
Ora i pianeti si sono allineati e le stelle Alberto (Desio) e Giovanni (Vicenza) – entrambi di Marano Vicentino, si sono sfidate in di Dueville il 29 settembre 2024 in una partita del campionato nazionale di Serie B.
Appena arrivato al palasport mi sono chiesto: “E ora, per chi fare il tifo”?
Alberto parte nel quintetto base e trascina fin da subito la sua squadra con continue iniziative, sfruttando ogni istante per rendersi utile: porta minimo due blocchi ad azione, è sempre in movimento, terrorizzando la difesa avversaria, costringendola a prendere continue decisioni, ma alla fine di qua o di là la coperta è corta e il canestro arriva.
Vicenza è sotto di una quindicina di punti, serve una miccia, qualcuno che metta dentro quella benedetta palla, che non vuole entrare. Ed ecco che il coach fa segno a Gio’ di entrare…
Il nostro gioca con pazienza, tessendo una trama che coinvolge i compagni, dà la misura in attacco e la carica in difesa e pian piano chi non aveva segnato inizia a segnare. All’intervallo, Desio è avanti solo di un punto. Nel terzo quarto, Vicenza addirittura prende il sopravvento, per poi ripiombare sotto.
Osservo Alberto e Gio’ e penso a quanto siano diversi i ruoli che hanno in campo. Da una parte, un lungo, che si posiziona sotto, spalle a canestro e che basa il suo gioco sulla ricerca del contatto. Dall’altra, un piccolo, che si posiziona in alto, fronte a canestro e che fa di tutto per evitare il contatto. Li osservo meglio e hanno lo stesso gioco. Entrambi vogliono vincere, ma nessuno primeggiando sull’altro, sono due ambasciatori di una pallacanestro di squadra. Con loro in campo, i compagni sembrano più confidenti, più capaci e più determinati. Per quanto diverso lo stile di gioco, hanno un modo simile di passare la palla. Attraverso i passaggi vogliono fare dei regali ai compagni.
Gio’ delizia con dei passaggi un compagno che segna liberissimo da sotto. Poi, prende palla sulla linea di tiro da tre e va al tiro, conteso da un difensore che gli molla una randellata sul braccio, la palla entra e il palazzetto esplode. Segna anche il tiro libero supplementare e Vicenza è di nuovo lì. Nell’altra metà campo, Alberto sulla linea di tiro da tre, marcato alla morte da due colossi, chiama palla in un modo così deciso che quasi sembra arrabbiarsi, gliela passano, ma come la riceve la smista con un tocco a un compagno liberissimo da tre, che segna in scioltezza.
Mi chiedo perché si dice “stella” di qualcuno bravo a giocare: perché quando è notte e non sai dove andare, alzi gli occhi al cielo e ti fai guidare. A 3 secondi dalla fine, 81 pari. Alberto conquista un rimbalzo irraggiungibile, si svita spalle a canestro, tiene il contatto come un mastino ma rilascia la palla con la grazia di un mago… canestro! A un secondo e 7 decimi, rimessa per Vicenza, palla a Gio’, ha tutta la difesa addosso, riesce non si sa come a trovare un varco e un buon tiro, la palla rimbalza sul ferro ed esce. Dal commento di Gio’: “La partita è stata vinta da un maranese e quasi pareggiata da un altro.”
Non importa chi ha vinto e chi ha perso, in campo sono stati magistrali e adesso sono tornati a sorridere.
Daniele Scarpi